EUROPA DOVE VAI?

Le tecnocrazie burocratiche europee stanno portando l'Europa in un vicolo cieco. Sono sinceramente preoccupato. Lo dico da europeista convinto sin da piccolo, influenzato da mio padre. Da giovane tra l'altro viaggiavo ogni estate con l'inter rail visitando l'Austria, il Belgio, l'Olanda, la Germania, la Francia e la Spagna. Le nazioni che in qualche modo hanno sempre rappresentato lo spirito europeo. Una bellissima Europa che grazie all'Unione Europea ed alle istituzioni che l'hanno preceduta ci ha donato la pace interna. Questo non bisogna dimenticarlo mai. Eppure oggi purtroppo faccio fatica. Faccio fatica a capire dove va la mia Europa. La vedo lenta ad agire. In crisi sulla questione dei migranti. Con i paesi dell'est egoisti che non meritavano di entrare. Attenta in modo eccessivo al rigore... E molto meno ai valori. Stento a riconoscerla. Troppi populismi. Il rigore li ha aiutati a crescere. Ebbene non penso in alcun modo che i conti degli stati non debbano essere sotto controllo ma sinceramente il pareggio di bilancio imposto nelle costituzioni mi sembra inopportuno così come il limite del 3% del deficit/pil che potrebbe tranquillamente in periodo di recessione salire al 7%. La colpa di ciò a mio avviso come detto all'inizio è della burocrazia di Bruxelles formata da tecnocrati. La colpa è che si riponde con le tasse ed il rigore alla recessione senza investire. Ciò fa apparire l'Europa una matrigna cattiva. La colpa è che dopo le elezioni europee del 2014 in cui nei fatti non ha vinto nessuno, qualcuno ha pensato a far nascere una grande coalizione tra ppe e pse, facendo apparire uguali due partiti che non dovrebbero esserlo favorendo così il rafforzamento dei populismi. Il problema inoltre è che non vedo una soluzione, ma vedo una necessità: devono andare via i tecnocrati ed a Bruxelles devono cambiare politica economica. L'Europa deve ritornare ad essere un'energia positiva non un reperto fossile dal glorioso passato.

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