ANALISI (IMPERFETTA) SULLA SITUAZIONE GRECA

La crisi economica della Grecia più che mai oggi è al centro dell'attenzione europea e mondiale. Quando inizia il tutto? Nel 2010. Occorre premettere che la Grecia è in Europa dal 1981 ed ha adottato come moneta l'euro nonostante non rispettasse alcun parametro previsto dal trattato di Maastricht.
La Grecia in questo momento è importantissima da un punto di vista geopolitico per la posizione che ha nel mediterraneo e come paese cerniera.
La Grecia ammette praticamente nel 2010 di aver truccato i bilanci. Ossia si trova in una situazione di tipo fallimentare. A mio modesto parere, non sono un economista, la Grecia in quel momento è da un punto di vista simbolico paragonabile ad una bottiglia d'acqua con un grosso foro in fondo. Interviene su richiesta del governo il Fmi che concede un prestito considerevole ad un tasso molto favorevole, chiedendo però che vengano attuate velocemente delle riforme draconiane. La Grecia accetta.
Viene quindi garantita una notevole iniezione di liquidità. Ossia tornando all'esempio della bottiglia, viene aggiunta dell'acqua. Il problema è stato che nessuno ha tappato il buco. Ne la Grecia e nemmeno il Fmi che ha obbligato alle riforme che in realtà non sono state fatte. Chi doveva controllare sinceramente non lo so.
Ma la liquidità era la ricetta giusta? La Grecia aveva bisogno solo di liquidità oppure di riforme strutturali? Se uno stato si trova in una crisi strutturale versare solo soldi accresce esclusivamente il debito che poi non si è in grado di restituire. Ossia forse, ma lo ripeto con il beneficio del dubbio, la cura per il malato Grecia non era quella giusta. Nel 2010 tra l'altro il peso economico della crisi greca era trascurabile. Oggi il trascinamento della situazione ha fatto sprecare inutilmente un sacco di soldi in una isteria monetaria planetaria. La rigidità monetarista liberista di chi oggi gestisce la troika personalmente mi appare non in grado di risolvere la crisi. Chiedere all'improvviso ad uno stato di rientrare con rigore in delle regole non rispettate dall'inizio, oltre a non risolvere il problema, ha causato un aumento della povertà e della mortalità. Si ha l'impressione che chi governa oggi l'Europa sia antieuropeista. Ciò purtroppo è anche il frutto delle ultime elezioni europee. L'Europa appare terribilmente lenta rispetto alla necessità.
La Grecia ha quindi scelto di fare un referendum che a prescindere dal quesito è una battaglia simbolica tra il si ed il no al rigore ed alle politiche europee e del Fmi. Un referendum è sempre una scelta democratica.
Un referendum in cui ha vinto il no.
Va aperta quindi una seria riflessione. L'Europa deve capire che come dice anche Papa Francesco deve finire l'era della tecnocrazie. La politica deve riprendere il primato sulla economia. E il trattato di Maastricht va corretto.
La Grecia si trova di fronte al bivio se vuole o no uscire dalla Unione Europea e se vuole o no rimanere nell'euro. Il debito, che a mio avviso non andava concesso, andrà comunque restituito in tempi e modi che dovranno essere stabiliti. Perchè i debiti se non si estinguono vanno restituiti.
L'UE dal canto suo deve mettere al centro i popoli europei e riscoprire la propria bellissima anima, ma forse ha sbagliato ad espandersi troppo ad est...





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