CARO PAPÀ TI SCRIVO

Papone. .. mi manchi.


Sono passati cinque anni da quel 2 luglio 2009 in cui sei venuto a mancare. Cinque anni che sono volati. Cinque anni in cui mi sei mancato.  È proprio vero che i nostri anziani ci fanno impazzire quando sono in vita, ma ci mancano tremendamente quando vengono a mancare. Più il tempo passa e più ti divento simile in alcune cose, in alcune caratteristiche. .. non in tutte però.  Rimango infatti tremendamente ordinato nel mio disordine mentre tu eri ordinato e basta. Mi ricordo che rimanevo stupito delle tue borsette varie in cui tenevi le tue cose. Oppure la tua valigetta 48/72 ore in cui tenevi il tuo mondo dentro. Ebbene sono diventato come te. Tipico di chi per un motivo o per l'altro deve viaggiare molto.  Ti prendevo in giro,  per poi scoprire che sono uguale. Alcune tue passioni me le hai passate: la tecnologia e la fotografia.  Altre no: i motori... lì la passione me l'ha tramandata nonno Santi.  I tablet, vero e proprio strumento per fare le ricerche, non sei potuto vivere a lungo per poterli apprezzare,  ma sono sicuro che ti sarebbero piaciuti molto. Conservo ancora la tua tecnologia anni 80. Le tue riviste di fotografia.  La passione per i magazine cartacei me l'hai tramandata. .. anche troppo, in quanto ne sono sommerso. Il tuo attaccamento ai tuoi piccoli aggeggi quotidiani che ti portavi dietro. La tua passione per la scrittura e la lettura ha trovato in me un proselite. Mi hai passato pure la tua generosità d'uomo ed il tuo rigoroso senso dello Stato oltre che il tuo essere naturalmente un ricercatore. Mi hai insegnato molto e mi manchi pure  molto. Sono sicuro che il mio ultimo incarico in Sicilia come assessore alla energia ed alle pubbliche utilità ti avrebbe fatto piacere. Ne saresti stato orgoglioso come papà. Mentre scrivo questo articolo sento che mi sei vicino e che vivi nei miei ricordi come se fossi un angelo fantasma affettuoso. Ti abbraccio mio caro papone.

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