ELETTORAL 2014

Elezioni europee interessanti e tutto sommato strane. Pochi lo sanno, ma queste elezioni europee sono le prime che permettono ai cittadini di scegliere in modo indiretto la leadership della commissione.  Elezioni che in qualche modo hanno dimostrato che l'Europa della rigidità e dei conti in ordine a tutti i costi non è popolare tra i cittadini e che bisogna cambiare. Chi non l'ha capito nei mesi scorsi è tracollato. Partiamo da Hollande, votato ed eletto per la speranza che con la sua elezione la rigidità liberista cessasse come da lui promesso e... non essendo successo nulla, se non il consueto appiattimento ai vincoli di Bruxelles senza differenze con i popolari, ha subito la perdita in 2 anni dei 2/3 dei voti uccidendo così il glorioso socialismo francese e favorendo l'ascesa di Marine Le Pen che al contrario non si è appiattita. La protesta anti sistema negli altri paesi è andata verso sinistra in Grecia, Spagna e verso lo scetticismo in Gran Bretagna. In Olanda si è registrato il flop della destra estrema che è stata registrata in calo anche in Ungheria nonostante la percentuale a due cifre. Negli altri paesi tutto sommato si è registrata una situazione abbastanza normale senza picchi particolari e con la salita dei socialisti in Germania senza la sconfitta della Merkel e la vittoria dei socialisti nel Portogallo di Barroso. Ed in Italia cosa è successo? Il terremoto di Grillo c'è stato, ma solamente di bassa intensità rispetto a quanto previsto e la vera sorpresa per tutti è stata la vittoria del Partito Democratico, iscritto per la prima volta al Pse, che ha avuto quella che si definisce una vera e propria fiammata elettorale arrivando quasi al 41%. Risultato non previsto dai sondaggi e dagli exit pool e nemmeno da Renzi stesso che è stato letto come un rottamatore a livello europeo contro la rigidità burocratica asfissiante ed al contempo come il primo che ha aumentato gli stipendi ai lavoratori. Ci troviamo quindi di fronte al caso di un premier che ha incanalato la protesta su di sè, portando il proprio partito ad essere il primo tra i partiti di massa in Europa. Le fiammate elettorali danno grandi soddisfazioni a chi sul momento le riceve, come Grillo un anno fa, ma se non si mantengono le promesse si spengono,  come Grillo oggi. Renzi quindi ha il compito di imporsi con forza in Europa facendo venire meno la rigidità economica burocratica che ha ucciso la popolazione spingendola in molti casi alla fame. I cittadini amano l'Europa,  ora però è arrivato il momento che l'Europa ami i cittadini. Renzi ha davanti al proprio cammino la presidenza italiana del c.d. semestre europeo e fa bene a ricordare che l'Italia è, a differenza di altri, cofondatrice dell'Unione Europea. L'Italia con Renzi e con il Partito Democratico se verranno mantenute le promesse di speranza può farcela a cambiare l'Europa trasformandola da matrigna rigida in mamma affettuosa.

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